Affinchè l’aria possa circolare costantemente all’interno dell’umidificatore, assicurarsi di fornire una areazione sufficiente almeno una volta ogni quindici giorni (Vedi chiusura ermetica).
Areazione
La temperatura ottimale per la conservazione del sigaro
La temperatura considerata ottimale è compresa tra i 18 e i 21°C (64/70°F). Temperature inferiori ai 12ºC (54°F) rischiano di danneggiare il processo di invecchiamento desiderato. Pertanto, conservare i sigari in cantina è consentito solo per periodi di tempo limitati. Effetti anche più deleteri può provocare il calore! Temperature superiori ai 24ºC (75°F) possono provocare infestazioni di parassiti del tabacco come la putrescenza dei sigari. Per tale motivo l’umidificatore non va mai esposto a luce diretta.
Il tempo di conservazione di un sigaro
Generalmente i sigari si conservano in un umidificatore e per un determinato periodo di tempo, sempre mantenendi il tasso di umidità relativa a un livello costante tra il 65 e il 75% e provvedendo a una areazione permanente. I sigari di alta qualità, grazie a diversi anni di conservazione, sviluppano un aroma particolare. A questo affascinante processo di invecchiamento, necessario per raggiungere un determinato aroma, si deve la grande tradizione della conservazione del sigaro, diffusa specialmente in Inghilterra.
I sigari maturano col tempo?
I sigari di alta qualità, prima di essere smistati alla volta delle rivendite di tabacchi, stagionano per circa sei mesi presso manifatture o punti di distribuzione in speciali compartimenti ad aria condizionata. Dovuto all’aumento dei consumatori di sigaro negli ultimi anni, tale periodo di invecchiamento non sempre viene rispettato con rigore. Pertanto è sempre raccomandabile, dopo l’acquisto, proseguire la stagionatura del sigaro per i successivi 3-6 mesi. Durante il processo di invecchiamento, il sigaro sviluppa un gusto più delicato e più equilibrato.
Alcuni sigari di qualità sviluppano l’aroma ideale dopo diversi anni di maturazione. La durata del processo di invecchiamento è relativa al gusto individuale del consumatore. Di fatto, sarebbe opportuno paragonare la gamma degli aromi delle marche preferite in diverse fasi del procedimento per poterne valutare e stabilire il punto di maturazione ideale.
Il ‘matrimonio’ di sigari
I sigari assorbono l’aroma dell’ambiente circostante. O meglio, si impregnano non solo dell’aroma del rivestimento interno ma di quello degli altri sigari presenti nel medesimo umidificatore. I separatori interni vengono utilizzati al fine di limitare la possibile commistione di aromi. Questa si può inoltre prevenire con l’utilizzo di più di un umidificatore, o – se in diversi settori dello stesso – con l’accorgimento di mantenere i sigari nelle loro confezioni originarie.
Ciononostante alcuni amatori apprezzano la fusione degli aromi tra i sigari preferiti e conservano pertanto intenzionalmente sigari di marche diverse nello stesso umidificatore per svariati mesi. È norma generale, comunque, evitare quanto più possibile di conservare sigari di potenza diversa (e, in particolare, di diverse provenienze) nello stesso umidificatore.
In conclusione, la conservazione dei sigari nel loro cellophane originario (sebbene sia una scelta di scarso valore estetico) o nelle confezioni originarie – purchè all’interno di grandi umidificatori – riesce a prevenirne la commistione aromatica.
continua – “È necessario ‘ruotare’ periodicamente i sigari?”
È necessario ‘ruotare’ periodicamente i sigari, all’interno dell’umidificatore?
In umidificatori di piccole dimensioni la cui capacità è inferiore a 75 sigari robusti non è necessaria alcuna rotazione: un umidificatore di buona manifattura dovrebbe assicurare il medesimo grado di umidità in qualsiasi area del suddetto. In umidificatori di portata maggiore, con vassoi e scomparti, il livello di umidità sarà invece tanto più alto quanto più prossima è l’area interessata al sistema umidificatore. In media, i sigari conservati durante un lungo periodo di tempo vanno ‘ruotati’ ogni 1-3 mesi.
In alternativa, i sigari la cui consumazione si prevede a breve termine, vanno posizionati nelle aree quanto più prossime al sistema di umidificazione. Al contrario, quelli per cui si richiede un ulteriore invecchiamento, vanno collocati nelle aree da questa zona più lontane. In umidificatori a più vassoi è possibile ottenere una umidificazione più omogenea evitando di collocare i sigari nella parte centrale dei vassoi favorendo in tal modo la circolazione d’aria.
Qualora si utilizzino sistemi elettronici in armadi umidificatori, non è necessaria alcuna rotazione.
È consigliabile rimuovere il cellophane dai sigari prima di riporli nell’umidificatore?
Affinchè durante il trasporto non perdano il grado di umidità indispensabile, i sigari vengono imballati in una pellicola di cellophane. Eppure, una volta all’interno dell’umidificatore, tale protezione non favorisce la manutenzione del livello costante di umidità ottimale. Qualora si volesse collocare il sigaro nell’umidificatore con la pellicola protettiva originaria, si consiglia dunque di scartarne le estremità in corrispondenza della testa e del piede al fine di favorire la circolazione dell’aria e garantire una buona ossigenazione. Rimuovere il cellophante è una scelta del tutto personale. Se è vero che la sua eliminazione può aiutare il processo di invecchiamento, oltre a rendere il sigaro più gradevole dal punto di vista estetico – la sua presenza, d’altra parte, previene spiacevoli commistioni di aromi di provenienza diversa. A maggior ragione, ove non fosse possibile collocare un separatore all’interno dell’umidificatore, riporvi i sigari avvolti nel cellophane originale può rappresentare una valida opzione.
Al fine di mantenere inalterate le caratteristiche dei sigari di alta qualità durante il trasporto, questi vengono protetti in contenitori di cedro spagnolo. Qualora si volesse prolungare la conservazione di un sigaro all’interno del suo cofanetto in cedro, per intensificarne il caratteristico aroma, si consiglia di mantenerlo anche collocando i sigari nell’umidificatore.