Tasso ottimale di umidità

All’interno di un umidificatore, i sigari vanno conservati a un livello di umidità relativa approssimativamente del 68-74%. Si ritiene infatti che tale clima è quello ideale per attribuire al sigaro il suo aroma così speciale. Tale livello di umidità favorisce anche una combustione uniforme del sigaro. A un livello di umidità relativa del 70%, e a una temperatura di 18ºC (64°F) l’aria contiene approssimativamente 10 grammi d’acqua per metro cubo. In tale ambiente il sigaro è in grado di assorbire il tasso di umidità ideale corrispondente al 14% del suo peso.

I sigari secchi diventano fragili e bruciano più rapidamente dato che la loro combustione non è circoscritta dalla naturale umidità del sigaro. Questo acquista dunque un sapore deciso ed amarognolo.

I sigari umidi, al contrario, soffrono una combustione irregolare ed acquistano un sapore pesante ed acido.

Alcuni appassionati apprezzano tali modifiche al sapore del sigaro custodendo dunque i loro sigari in un essiccatore o in un ambiente umidificante. Nel 65-75% dei casi i sigari possono essere conservati a lungo senza alcuna preoccupazione.. Si richiede di fare attenzione, comunque, qualora il livello di umidità ecceda l’80%: il sigaro può imputridirsi.

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Umidificatori a spugna e a polimeri acrilici

Fino a tempi recenti, tutti gli umidificatori si basavano sullo stesso meccanismo. Che fossero umidificatori di marca da 1000 Euro o assolutamente sconosciuti a 60 Euro, erano sempre costituiti da un contenitore in plastica o metallo con una spugna con funzione di “umidificatore”. La più nota casa produttrice di umidificatori era l’azienda francese Credo. Il termine credo pertanto designa frequentemente questo tipo di umidificatori a spugna. Non essendo la loro produzione particolamente elaborata, nel sudest asiatico vennero presto imitati e immessi nel mercato umidificatori con caratteristiche funzionali analoghe a quelle del credo. Con un umidificatore a spugna si raccomanda diutilizzare una soluzione al glicolpropilene, che ne incrementa le caratteristiche.

Negli ultimi anni, i fabbricanti hanno sperimentato sistemi alternativi agli umidificatori – e purtroppo spesso a spese degli acquirenti: anche le marche più riconosciute hanno proposto prodotti rudimentali che non hanno retto alla lunga durata. Ultimamente si sono stabilizzati sul mercato gli umidificatori a polimeri acrilici come unica alternativa al tradizionale e diffuso umidificatore a spugna. Tali umidificatori sono meglio conosciuti col nome di  “Cigar Keeper” di produzione americana. Utilizzando il tipo corretto di polimeri è possibile mantenere il tasso di umidità intorno al 70-72% e regolarizzarne le fluttuazioni dei livelli più rapidamente che nei sistemi a spugna. Oggi parecchi fabbricanti offrono umidificatori dalle stesse caratteristiche ma con nomi diversi. Purtroppo non esiste più la garanzia che all’interno di questi umidificatori a polimeri la soluzione umidificatrice è composta dal polimero adeguato in grado di assorbire grandi quantità di liquido. Tale soluzione va diluita esclusivamente con acqua distillata. Bisogna tener presente che il livello di umidità all’interno di un nuovo umidificatore a polimeri acrilici si stabilizza nell’arco di un paio di giorni.

In conclusione, gli umidificatori a base di polimeri acrilici sono preferibili ai tradizionali in quanto mantengono più stabilmente il tasso di umidità e richiedono minor controllo e manutenzione. Riducono inoltre il pericolo di contaminazione batterica, che come è noto non può mai essere eliminato alla radice. Per minimizzare il pericolo di contaminazione batterica qualsiasi umidificatore (che sia a spugna o a polimeri acrilici) andrebbe sostituito ogni due anni!

Adorini offre, con l’umidificatore Adorini deluxe premium, uno dei sistemi a diffusione mondiale basato su polimeri in cristalli ad alta tecnologia. L’effetto autoregolante dei polimeri acrilici viene incrementato dalla valvole regolabili che permettono di armonizzare l’ambiente interno.
I sistemi di umidificazione garantiscono una sufficiente prestazione qualora la soluzione a base di glicolpropilene vienga applicata regolarmente (Vedi  soluzione a base di glicolpropilene). Gli umidificatori a polimeri acrilici garantiscono un tasso costante di umidità e ne controbilanciano la dispersione ad ogni apertura dell’armadio. I polimeri acrilici riducono il pericolo di contaminazione batterica, oltre ad essere un investimento a lunga durata poichè decade la necessità di utilizzare le soluzioni al glicolpropilene.

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La soluzione adatta: il glicolpropilene

Gli umidificatori di recente fabbricazione a polimeri acrilici (come l’umidificatore Adorini deluxe premium) vanno utilizzati esclusivamente con acqua distillata. L’uso di soluzioni al propilene in umidificatori a polimeri acrilici potrebbe non favorirne l’efficacia. Pertanto le presenti istruzioni sono da tenere presenti solo in caso di umidificatori a spugna.

Con umidificatori a spugna vanno associate le seguenti soluzioni:

  • Acqua distillata (disponibile in negozi per ricambi di automobili, farmacie, etc.)
  • Soluzione speciale a base di 50% di glicolpropilene e 50% di acqua distillata

Il glicolpropilene è un liquido incolore e innocuo, dotato di due caratteristiche estremamente propizie a un umidificatore. Innanzitutto previene attivamente la formazione di parassiti e batteri. In secondo luogo il glicolpropilene forma uno strato sottile sulla superficie dell’umidificatore che assorbe l’umidità a un tasso superiore al 70% restituendola a livelli inferiori al 70%. In tal modo l’umidificatore si autoregola ed è in grado di stabilizzare il livello di umidità approssimativamente al 70%. La prima volta potrebbero essere necessari un paio di giorni affinchè il glicolpropilene formi uno strato superficiale e raggiunga il tasso ideale di umidità.
Il glicolpropilene è anche noto come propanediolo e non va mai confuso col glicoletilene(spesso chiamato semplicemente glicole), altamente tossico! Il grado di purezza del glicolpropilene deve essere conforme agli standard antisofisticazioni.

L’acqua distillata ha il vantaggio sulla comune acqua imbottigliata di proteggere l’umidificatore dal calcare e dai parassiti. I sali minerali dell’acqua imbottigliata possono ostruire i pori della spugna oltre a contenere cloro e batteri che potrebbero influenzare gli aromi all’interno dell’umidificatore e provocare muffe.

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Ricaricare: quanto spesso?

Gli umidificatori a base di polimeri (vedi umidificatori Adorini deluxe premium) andrebbero ricaricati con acqua distillata circa una volta al mese. La frequenza con cui la soluzione all’interno dell’umidificatore va sostituita dipende da diversi fattori: la frequenza di apertura dell’umidificatore, la quantità di sigari conservati, le dimensioni dell’umidificatore, il tasso di umidità esterna, la temperatura esterna, etc.
Se utilizziamo umidificatori a spugna, il processo di ricarica è leggermente più elaborato. Per quanto riguarda la prima ricarica, l’umidificatore va riempito esclusivamente con la soluzione speciale a base di glicolpropilene. Giacchè l’acqua distillata evapora più rapidamente del glicolpropilene, l’umidificatore andrebbe ricaricato  approssimativamente una volta al mese e con acqua distillata. La speciale soluzione al glicolpropilene va aggiunta solamente quando il livello di umidità si sia drasticamente abbassato. A seconda della temperatura esterna, ciò può verificarsi ogni 3 o 6 mesi. In nessun caso la soluzione è da utilizzarsi con maggior frequenza o allo stato puro, giacchè il sistema di umidificazione non sarà in grado di assorbire il liquido e l’umidificatore non potrà in conseguenza essere maggiormente utilizzabile.

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